Grotte Pertosa - Tenuta Vannulo - Paestum - Certosa Padula - Salerno
Categoria:
Educational
Adatto a:
Studenti delle Scuole, Viaggi Evento
Inizio: 19/12/2024 Fine: 31/05/2025
I monaci certosini, appartenenti all’ordine fondato da San Bruno nel 1084, vivevano seguendo una regola rigorosa basata su silenzio, preghiera e lavoro. Questo stile di vita austero aveva l’obiettivo di raggiungere una profonda unione spirituale con Dio, attraverso una combinazione di isolamento e momenti di comunità.
La Certosa di San Lorenzo a Padula, uno dei complessi monastici più grandi e affascinanti d’Europa, è un esempio straordinario di come la spiritualità certosina si rifletta nell’architettura.
Le celle individuali: Ogni monaco viveva in una cella privata, dotata di uno spazio per il lavoro, la preghiera e il riposo. Questi ambienti erano progettati per garantire la solitudine e la concentrazione, fondamentali per il loro cammino spirituale.
Gli spazi comuni: Momenti di comunità come i pasti condivisi nel refettorio o le celebrazioni nella chiesa erano scanditi da un rigoroso silenzio, a eccezione della recita dei canti e delle preghiere. La semplicità e la maestosità degli ambienti riflettono l’equilibrio tra austerità e bellezza che caratterizzava la vita certosina.
I chiostri e i giardini: Luoghi di meditazione e lavoro, i chiostri della Certosa, tra cui il Chiostro Grande, uno dei più vasti al mondo, offrivano uno spazio di pace e connessione con la natura.
La giornata dei certosini era scandita da una rigida routine che univa spiritualità e attività pratica:
Ore di preghiera e meditazione: I monaci trascorrevano gran parte della giornata in preghiera, studio delle Scritture e contemplazione, trovando nella solitudine un mezzo per avvicinarsi a Dio.
Lavoro manuale: Nei campi, nei laboratori artigianali o nelle cucine del monastero, i certosini si dedicavano alla produzione di beni utili sia alla comunità interna che ai pellegrini. Il lavoro era visto come una forma di preghiera, un esercizio di disciplina e umiltà.
Attività intellettuali: Lo studio era una componente fondamentale della vita certosina. Molti monaci si occupavano della trascrizione e conservazione di manoscritti, contribuendo alla diffusione del sapere durante il Medioevo.
I monaci certosini avevano un profondo rispetto per la natura, che consideravano un dono divino. Nei giardini del monastero, coltivavano erbe officinali utilizzate per preparare rimedi naturali e liquori medicinali, come l’ormai celebre Certosino. Questi prodotti erano destinati non solo alla comunità monastica, ma anche ai pellegrini e alle persone in difficoltà che si rivolgevano al monastero in cerca di aiuto.
Produzione di liquori: Oltre ai rimedi medicinali, i certosini erano noti per la produzione di bevande alcoliche a base di erbe, alcune delle quali, come il Chartreuse, sono ancora celebri a livello internazionale.
Silenzio come pratica spirituale: Il voto di silenzio non era solo un’espressione di austerità, ma anche un mezzo per ascoltare la voce di Dio e raggiungere una maggiore consapevolezza interiore.
Lo stile di vita dei certosini, seppur austero, ha lasciato un’impronta indelebile nella cultura e nella spiritualità europea. La Certosa di San Lorenzo a Padula è oggi un sito patrimonio UNESCO e una meta imperdibile per chi desidera immergersi nella storia e nella spiritualità di uno degli ordini monastici più antichi e affascinanti al mondo.