L’affinamento e l’invecchiamento

Dopo la fermentazione, il vino è ancora giovane, irruento, talvolta scomposto.
Per diventare armonico, ha bisogno di riposo e tempo: è la fase dell’affinamento, che può durare da pochi mesi a molti anni.

L’affinamento

Serve a far evolvere il vino, a stabilizzarlo e a svilupparne gli aromi.
Può avvenire in diversi contenitori:

• Acciaio inox → neutro, mantiene freschezza e pulizia aromatica.
  
  
• Legno (botti o barrique) → permette un leggero passaggio d’ossigeno e cede aromi di vaniglia, spezie e tostature.
  
  
• Cemento → stabilizza lentamente, senza influenze aromatiche.
  
  
• Anfora o terracotta → antichissimo metodo tornato di moda, che esalta la purezza del vino.
  
  

Durante l’affinamento, i vini vengono travasi, cioè spostati da un contenitore all’altro per eliminare le fecce.
Alcuni bianchi restano “sur lie”, cioè a contatto con i lieviti, per ottenere maggiore cremosità.

L’invecchiamento

Non tutti i vini nascono per invecchiare, ma quelli che lo fanno evolvono in modo affascinante.
L’invecchiamento avviene in botti o in bottiglia, al riparo da luce e vibrazioni.
Con il tempo, il vino perde vivacità di colore ma acquista profondità aromatica: il rosso tende al granato, il bianco all’oro ambrato.
I tannini si ammorbidiscono, gli aromi si fondono, emergono note di cuoio, tabacco, frutta secca, miele.

Curiosità

• La barrique è una piccola botte francese da 225 litri.
  
  
• Le botti grandi (come quelle di rovere di Slavonia) contengono fino a 50 ettolitri.
  
  
• Ogni vino ha il suo “tempo ideale”: un bianco giovane può essere pronto in 6 mesi, un grande rosso dopo 5–10 anni.
  
  
• I vini spumanti affinano sui lieviti per sviluppare finezza e cremosità.
  
  
• Durante l’invecchiamento, il colore cambia: rosso → granato, bianco → ambrato.
  
  
• La temperatura ideale di conservazione è tra 12 e 15°C, con umidità controllata.
  
  
• Il legno nuovo rilascia più tannini e aromi di vaniglia, il legno usato solo morbide note di spezie.