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Categoria: Educational
Adatto a: Studenti delle Scuole, Viaggi Evento
Inizio: 01/01/2026 Fine: 30/06/2026

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09. Il vigneto e la vite

Il vigneto e la vite

La vite è una delle piante più antiche coltivate dall’uomo. Appartiene alla famiglia delle Vitaceae e la sua specie più importante per la produzione di vino è la Vitis vinifera, originaria dell’area compresa tra il Mar Caspio e il Mediterraneo.
Coltivata già dai Fenici e dagli Egizi, la vite ha accompagnato la storia dell’uomo diventando simbolo di vita, fertilità e cultura agricola.

Un vigneto è un insieme ordinato di viti coltivate in un determinato terreno, con uno scopo preciso: ottenere uve sane e di qualità per la produzione di vino. Ogni vigneto è il risultato di un equilibrio delicato tra pianta, suolo, clima e lavoro umano. Per questo si dice che il vino nasce prima di tutto in vigna.

Le parti della vite

La vite è una pianta perenne che vive anche oltre 50 anni. Le sue parti principali sono:

  • Le radici, che ancorano la pianta al terreno e assorbono acqua e nutrienti minerali.

  • Il fusto (chiamato anche ceppo o tronco), che collega le radici alla parte aerea e trasporta la linfa.

  • I tralci, rami flessibili che crescono ogni anno e da cui spuntano le foglie e i grappoli.

  • Le foglie, fondamentali per la fotosintesi, cioè la trasformazione della luce solare in energia.

  • Il grappolo, formato dal raspo (la struttura legnosa) e dagli acini (gli acini d’uva), che contengono la polpa, la buccia e i semi.

Ogni parte ha una funzione precisa: le radici danno forza e nutrimento, il fusto regge la pianta, le foglie catturano energia e gli acini racchiudono zuccheri, acidi e aromi — la materia prima essenziale del vino.

Il vigneto come ecosistema

Un vigneto non è solo un campo di viti: è un ecosistema complesso, dove ogni elemento influisce sugli altri.
Il tipo di terreno, la pendenza, l’altitudine, l’esposizione al sole e la ventilazione determinano il carattere del vino. Anche la presenza di insetti, fiori e erbe spontanee contribuisce all’equilibrio naturale della vigna.

Un terreno calcareo produce vini fini e minerali, uno argilloso dà potenza e struttura, uno sabbioso eleganza e aromi delicati. L’esposizione a sud favorisce la maturazione, mentre l’altitudine aumenta l’acidità e la freschezza del vino.

Per questo i vigneti vengono piantati con geometrie precise (filari, pergole, alberelli), che cambiano da zona a zona in base alle tradizioni e al clima.
Ogni vigneto è unico, e il suo equilibrio naturale è ciò che in enologia si chiama terroir — l’anima del vino.

Curiosità

 

  • Il termine “vite” deriva dal latino vitium, che significa “ramo flessibile”.

  • La Vitis vinifera è la specie più diffusa in Europa; altre varietà come Vitis labrusca o Vitis riparia provengono dall’America.

  • Dopo la crisi della fillossera (un insetto che devastò i vigneti europei nell’Ottocento), le radici americane furono usate per salvare la vite europea tramite innesto.

  • Una vite può vivere oltre 100 anni, ma dà il suo meglio tra i 20 e i 40 anni.

  • Ogni foglia di vite cattura in media 1.000 ore di sole all’anno!

  • Le radici della vite possono scendere fino a 10 metri di profondità in cerca d’acqua.

  • Alcuni vigneti italiani, come quelli di Pantelleria, vengono coltivati ancora “ad alberello”, senza fili o pali, come migliaia di anni fa.

  • Un vigneto sano ospita una biodiversità ricchissima: api, lombrichi e fiori spontanei aiutano la qualità del suolo e la salute della pianta.

  • Il vigneto è considerato un paesaggio culturale: in Italia molti sono Patrimonio UNESCO (Langhe, Conegliano, Valdobbiadene, Etna).