Le associazioni e i percorsi formativi

Diventare sommelier richiede studio, pratica e passione.
In Italia, i percorsi ufficiali sono organizzati da associazioni riconosciute come AIS (Associazione Italiana Sommelier), FISAR (Federazione Italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori), ONAV (Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino) e altre realtà regionali.
I corsi si articolano in più livelli, alternando lezioni teoriche, degustazioni guidate, prove pratiche e analisi sensoriali.
Oltre alla formazione tecnica, vengono approfonditi temi come storia del vino, legislazione, enografia internazionale e comunicazione.
Superato l’esame finale, il sommelier ottiene un titolo riconosciuto e può proseguire con specializzazioni in distillati, birre artigianali o champagne.
La formazione, tuttavia, non finisce mai: ogni evento, ogni viaggio e ogni bottiglia rappresentano una nuova occasione di crescita.

Curiosità

• Il primo corso AIS nacque nel 1965 a Milano, con soli 17 partecipanti.
  
  
• I migliori allievi possono accedere ai concorsi per il titolo di Miglior Sommelier d’Italia o d’Europa.
  
  
• In Francia, per diventare “sommelier diplomé” servono fino a tre anni di studio e tirocinio.
  
  
• Oggi esistono anche master universitari in cultura del vino, legati al turismo e all’agroalimentare di qualità.