L’importanza dell’annata e della zona

Ogni vino è figlio del suo tempo e del suo luogo.
L’annata indica l’anno di vendemmia e racconta il clima di quella stagione; per i vini di qualità è sempre riportata in etichetta.
La zona di produzione influisce sul carattere: la stessa uva (ad esempio il Sangiovese) darà risultati diversi se coltivata in Toscana o in Romagna, perché cambiano suolo, altitudine e microclima.

Il concetto di territorio — o terroir — è fondamentale: racchiude tutto ciò che rende un vino unico e irripetibile.

Curiosità

• L’Italia ha oltre 400 denominazioni DOC e 70 DOCG, più di ogni altro paese al mondo.
  
  
• Il primo vino DOC italiano fu il Vernaccia di San Gimignano, riconosciuto nel 1966.
  
  
• La DOCG prevede controlli obbligatori di analisi chimiche e degustazioni da parte di commissioni esperte.
  
  
• Nei vini spumanti, la differenza tra Brut, Extra Dry, Dry e Demi-Sec riguarda la quantità di zucchero residuo.
  
  
• Un vino può essere “biologico” solo se rispetta norme europee precise su coltivazione e vinificazione.
  
  
• Il Marsala fu il primo vino italiano ad essere esportato su larga scala in Inghilterra nel XVIII secolo.
  
  
• Il Prosecco è il vino spumante più venduto al mondo.
  
  
• Le bottiglie di vino rosso sono spesso di vetro scuro per proteggerlo dalla luce.
  
  
• Il termine “Cru” (dal francese) indica un vigneto particolarmente pregiato e delimitato.
  
  
• Ogni classificazione è una garanzia di origine, tradizione e identità territoriale, ma anche un invito alla scoperta.