BARCELLONA E CANTINE REGIONE PENEDES
Categoria:
Educational
Adatto a:
Studenti delle Scuole, Viaggi Evento
Inizio: 03/12/2025 Fine: 03/01/2026
La vite è una pianta perenne che, anno dopo anno, segue un ciclo vitale scandito dalle stagioni.
Ogni fase è essenziale per la qualità finale del vino, perché influenza direttamente la maturazione dell’uva, il contenuto zuccherino e l’intensità aromatica.
Conoscere il ciclo biologico della vite significa capire come nasce un vino, molto prima che arrivi in cantina.
Durante l’inverno, la vite entra in riposo vegetativo.
Le foglie cadono, i tralci si spogliano e la pianta sembra dormire, ma in realtà sta accumulando energia nelle radici per la stagione successiva.
È il momento della potatura secca, una delle operazioni più importanti dell’anno: il viticoltore elimina i tralci vecchi e lascia quelli che porteranno i frutti nuovi.
Una potatura equilibrata garantisce produzioni sane e di qualità, perché regola la quantità di uva che la pianta potrà sostenere.
Con l’arrivo della primavera e l’aumento delle temperature, la vite “si risveglia”: è il periodo del pianto della vite, quando la linfa risale dal tronco e fuoriesce dai tagli della potatura.
Subito dopo, compaiono i primi germogli verdi, che crescono velocemente e si trasformano in tralci, foglie e infiorescenze.
Verso maggio-giugno avviene la fioritura, cioè la comparsa dei piccoli fiori che daranno origine ai grappoli.
La fioritura è un momento delicatissimo: piogge o vento eccessivo possono ridurre l’allegagione (cioè il passaggio da fiore a frutto).
Dopo la fioritura, gli acini iniziano a formarsi: è la fase dell’allegagione.
Durante l’estate, la vite concentra tutta la sua energia nei grappoli.
Quando gli acini iniziano a cambiare colore, si parla di invaiatura: le uve bianche diventano giallo-dorate, le rosse assumono tonalità violacee.
In questa fase si sviluppano zuccheri, aromi e pigmenti.
La quantità di sole, le temperature notturne e la piovosità determinano il profilo aromatico e la gradazione alcolica del futuro vino.
Un’estate troppo calda può anticipare la maturazione; una troppo piovosa può diluire gli zuccheri e compromettere la qualità.
Con l’autunno arriva il momento più atteso: la vendemmia.
Il viticoltore valuta attentamente il grado di maturazione, controllando la concentrazione di zuccheri, acidi e tannini.
La raccolta può essere manuale o meccanica, a seconda della tradizione e del tipo di vino da produrre.
Dopo la vendemmia, la pianta inizia a rallentare: le foglie cambiano colore e cadono, mentre le sostanze nutritive vengono immagazzinate nelle radici in vista dell’inverno.
Il ciclo si chiude, pronto a ripartire l’anno successivo.
Ogni fase del ciclo della vite è influenzata dall’ambiente e dal lavoro del viticoltore.
Potatura, concimazione, irrigazione e gestione del suolo devono rispettare i ritmi naturali, evitando stress o eccessi.
Per questo si parla di viticoltura sostenibile, dove l’obiettivo è ottenere uve sane senza alterare l’equilibrio dell’ecosistema.
La vite è una pianta che vive al ritmo delle stagioni, e ogni stagione lascia la sua impronta nel vino.
Un vino nasce dalla somma di migliaia di piccoli gesti, ripetuti ogni anno, con pazienza e conoscenza.