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BARCELLONA E CANTINE REGIONE PENEDES

Categoria: Educational
Adatto a: Studenti delle Scuole, Viaggi Evento
Inizio: 03/12/2025 Fine: 03/01/2026

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01. Origine e cultura del vino

Origine e cultura del vino


Il vino accompagna l’uomo da oltre 6.000 anni. Le sue prime tracce si trovano tra la Mesopotamia, il Caucaso e la Persia, dove l’uva veniva pigiata e lasciata fermentare naturalmente. Dalla Georgia all’antico Egitto, il vino è stato considerato una bevanda sacra, simbolo di vita, potere e spiritualità.

Gli Egizi lo riservavano ai faraoni e ai sacerdoti, utilizzandolo anche nei riti religiosi e nelle cerimonie funebri. Le anfore trovate nelle tombe reali contenevano vini destinati al “viaggio nell’aldilà”.

Furono però i Fenici, abili commercianti e navigatori, a diffondere la vite lungo le coste del Mediterraneo, portandola fino in Grecia e in Italia. Qui, il vino divenne parte della cultura quotidiana e del pensiero filosofico.

I Greci lo chiamavano “oinos” e lo consideravano dono del dio Dioniso (chiamato Bacco dai Romani), simbolo di libertà e comunione. Durante i simposi, banchetti tra amici e poeti, si discuteva di filosofia bevendo vino mescolato con acqua, perché bere vino puro era considerato segno di barbarie e mancanza di equilibrio.

I Romani, eredi di quella cultura, portarono il vino in tutto l’Impero, migliorando le tecniche di vinificazione e di conservazione. Creavano grandi anfore e dolia per la fermentazione e usavano botti di legno per i trasporti. Ogni legione romana portava con sé barbatelle di vite, piantandole nei nuovi territori conquistati. Da qui, la viticoltura si estese in tutta Europa.

Nel Medioevo, grazie ai monaci, la coltivazione della vite non scomparve: nei conventi si custodivano le conoscenze agricole e si producevano vini per la messa e per la conservazione del cibo. Il vino era spesso più acido di oggi, perché prodotto con uve acerbe e conservato in botti non sigillate; per coprire i difetti, si aggiungevano spezie, miele e erbe aromatiche.

Con il Rinascimento, il vino divenne un simbolo di cultura e raffinatezza, presente nei banchetti delle corti e nelle opere d’arte. Da semplice alimento, si trasformò in espressione del territorio, un “sangue della terra” che racconta il clima, il suolo e il lavoro dell’uomo.

Il vino, oggi come ieri, non è solo una bevanda: è cultura, storia e identità. In Italia, ogni regione custodisce una tradizione vinicola diversa, influenzata da clima, suolo e usanze locali. Per questo il vino è considerato un ambasciatore del territorio e un simbolo della civiltà mediterranea.

CURIOSITÀ

 

  • Gli Egizi coloravano le pareti delle tombe con scene di vendemmia e vinificazione: il vino era considerato “il sangue di Osiride”.

  • I Fenici furono i primi a usare l’anfora come contenitore da trasporto, con il fondo appuntito per essere impilata sulle navi.

  • I Greci bevevano il vino mescolato con acqua in proporzioni precise: tre parti d’acqua e una di vino, durante i simposi.

  • I Romani brindavano con la parola “propinare”, che significa offrire da bere per amicizia o alleanza.

  • Nel Medioevo, alcuni vini venivano riscaldati e aromatizzati: da questa abitudine nasce il moderno vin brulé.

  • Le prime osterie nacquero lungo le vie consolari romane: erano punti di sosta per soldati e viaggiatori, dove il vino era il protagonista.

  • Oggi si parla di vino come linguaggio universale, perché ogni cultura l’ha reinterpretato a modo suo, ma sempre come simbolo di condivisione.

  • In latino, il brindisi era detto “bibere ad amicitiam”: bere per l’amicizia.

  • L’Italia è l’unico paese al mondo in cui si producono vini in tutte le regioni, dal Piemonte alla Sicilia.

  • La parola “vino” deriva dal termine sanscrito vena, che significa amore, desiderio: un nome che racchiude il legame profondo tra uomo e natura.