Il Contest dedicato all'orientamento universitario in collaborazione con la Laba di Firenze. Allenati con le Battle Quiz, esplora i contenuti e preparati allo Start di questo contest, che prenderà vita con i Global Quiz e i Talk Quiz dal 16 febbraio 2026!
Categoria:
Educational
Adatto a:
Studenti delle Scuole
Inizio: 01/10/2025 Fine: 31/05/2026
Il triangolo dell’esposizione è il cuore della fotografia. Comprende tre elementi fondamentali: diaframma, tempo di esposizione e ISO. Il diaframma è l’apertura dell’obiettivo che regola quanta luce entra nella fotocamera: più è aperto (es. f/2.8), più luce entra e minore sarà la profondità di campo. Il tempo di esposizione indica per quanto tempo il sensore viene colpito dalla luce, influenzando così la nitidezza dell’immagine: tempi lunghi creano effetti mossi o scie di luce, tempi brevi bloccano il movimento. Infine, l’ISO rappresenta la sensibilità del sensore alla luce: un valore alto (es. ISO 1600) permette di scattare in ambienti bui, ma aumenta il rischio di rumore digitale, mentre ISO bassi mantengono la qualità dell'immagine. Saper bilanciare questi tre elementi è fondamentale per ottenere scatti corretti.
La profondità di campo è la porzione dell’immagine che appare nitida, dalla parte più vicina a quella più lontana dal soggetto. Può essere ridotta (sfondo sfocato) o estesa (tutto a fuoco). A influenzarla sono tre fattori: apertura del diaframma (più è aperto, minore è la profondità), distanza dal soggetto (più siamo vicini, più lo sfondo si sfoca) e lunghezza focale dell’obiettivo (teleobiettivi tendono ad avere profondità più ridotte). La messa a fuoco serve per rendere nitida una parte precisa dell’inquadratura. Può essere automatica o manuale, e la scelta del punto di messa a fuoco incide sulla resa dell’intero scatto. Usare correttamente la messa a fuoco consente di guidare lo sguardo dell’osservatore sul soggetto principale della foto.
Ogni fonte di luce emette una diversa temperatura colore, che può rendere le foto troppo calde (gialle) o troppo fredde (bluastre). Il bilanciamento del bianco serve a correggere queste dominanti cromatiche, per restituire colori realistici. Le fotocamere moderne dispongono di diverse modalità preimpostate (luce diurna, nuvoloso, tungsteno, neon) e la possibilità di impostare un bilanciamento personalizzato in gradi Kelvin. Ad esempio, una luce calda da interni può essere compensata impostando una temperatura colore più fredda. Regolare correttamente il bilanciamento del bianco è essenziale per mantenere fedeltà cromatica, specialmente in fotografia di ritratto, food o paesaggio.
La composizione è l’arte di organizzare gli elementi in un’inquadratura per ottenere equilibrio, armonia e impatto visivo. La regola dei terzi divide l’immagine in nove parti uguali (due linee orizzontali e due verticali): i punti d’incrocio sono ideali per posizionare i soggetti principali. La simmetria, invece, crea un senso di ordine e calma, utile in architettura o paesaggi riflessi. I punti di fuga sono linee reali o immaginarie che convergono in un punto dell’immagine e danno profondità alla scena. Usare queste tecniche consente di realizzare foto più professionali, capaci di attirare l’attenzione e raccontare una storia visiva.
La luce è la materia prima della fotografia. L’illuminazione naturale, proveniente da sole o nuvole, è gratuita e offre risultati spontanei ma richiede attenzione a orari e condizioni meteo (la cosiddetta “golden hour” offre luci calde e morbide). L’illuminazione artificiale, come luci LED, softbox o lampade da studio, permette maggiore controllo e ripetibilità degli scatti. Una corretta gestione delle ombre e delle luci (luce principale, luce di riempimento, luce di sfondo) consente di modellare il soggetto e trasmettere emozioni. Capire come usare e modificare la luce è uno dei tratti distintivi del buon fotografo.
Il flash è utile per congelare il movimento o illuminare in condizioni di scarsa luce, ma va usato con criterio per evitare ombre dure o riflessi fastidiosi. Esistono flash integrati e flash esterni (a slitta o remoti) che permettono un controllo più preciso. La luce continua, invece, è sempre visibile prima dello scatto (come i pannelli LED), rendendo più semplice valutare l’effetto sull’immagine. Entrambi gli strumenti possono essere diffusi con softbox o ombrelli per ottenere luci morbide e professionali. Saper scegliere tra flash e luce continua dipende dallo stile desiderato, dalla scena e dal soggetto.
Gli obiettivi determinano l’angolo di visione e la resa delle immagini. Il grandangolare (es. 24mm) è perfetto per paesaggi o spazi stretti, cattura ampie porzioni di scena ma può distorcere le linee. Il teleobiettivo (es. 200mm) consente di fotografare soggetti distanti con sfondi sfocati, ottimo per sport o ritratti da lontano. Il fisheye crea un effetto curvo e creativo, mentre il macro permette di catturare dettagli molto ravvicinati, ideale per insetti, fiori, texture. Conoscere le caratteristiche di ciascun obiettivo è fondamentale per scegliere il giusto “punto di vista”.
Fotografare soggetti in movimento richiede tecnica. Il panning consiste nel seguire il soggetto con la fotocamera durante lo scatto, mantenendolo nitido e sfocando lo sfondo: perfetto per auto, biciclette o animali in corsa. La lunga esposizione, invece, implica tempi di scatto lunghi per catturare il movimento stesso: scie luminose, cascate “setose”, cieli stellati. Queste tecniche richiedono l’uso di treppiede, ISO bassi e pazienza, ma permettono risultati spettacolari. Sono molto utilizzate anche per la fotografia creativa o notturna.
L’HDR (High Dynamic Range) è una tecnica che unisce più scatti con esposizioni diverse per ottenere una foto equilibrata sia nelle luci che nelle ombre. È utile quando ci sono forti contrasti, come in una stanza buia con una finestra soleggiata. Alcune fotocamere e smartphone lo fanno automaticamente. Nelle situazioni di luce difficile (alba, tramonto, interni scuri), si possono usare anche riflettori, luci ausiliarie o esporre per le zone più importanti. Capire come affrontare queste sfide aiuta a ottenere immagini ben bilanciate, leggibili e gradevoli.
Le fotocamere digitali offrono diverse modalità di scatto. In modalità manuale (M), il fotografo imposta tempo, diaframma e ISO per il massimo controllo. La priorità di tempi (S o Tv) consente di scegliere il tempo di scatto, utile per congelare o enfatizzare il movimento; la fotocamera imposta automaticamente il diaframma. La priorità di diaframma (A o Av), invece, permette di controllare la profondità di campo, lasciando alla macchina la scelta del tempo di esposizione. Imparare a scegliere la giusta modalità consente di adattarsi rapidamente a ogni situazione fotografica.