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Categoria:
Educational
Adatto a:
Studenti delle Scuole
Inizio: 01/10/2025 Fine: 31/05/2026
Il montaggio è il processo attraverso cui le diverse inquadrature girate vengono assemblate per formare la narrazione finale di un film. Non è solo un’operazione tecnica: è un vero e proprio linguaggio. Attraverso il ritmo, l’ordine e la durata delle inquadrature, il montaggio può generare emozioni, creare significati, costruire tensioni e guidare lo sguardo dello spettatore. Per questo motivo, viene spesso considerato “il secondo momento della regia”.
Il cosiddetto montaggio invisibile (continuity editing) mira a far dimenticare al pubblico che sta guardando un montaggio: le scene scorrono con naturalezza, rispettando la logica spaziale e temporale. In questo contesto sono fondamentali i raccordi, ovvero quelle tecniche che garantiscono la coerenza tra una scena e l’altra. Ad esempio, il raccordo di sguardo avviene quando si mostra un personaggio che guarda fuori campo e poi si passa a ciò che lui sta osservando. Questo tipo di costruzione è fondamentale per far sentire lo spettatore “dentro” l’azione.
Uno degli elementi base del montaggio è lo stacco, cioè il passaggio da un’inquadratura all’altra. Quando lo stacco è improvviso e interrompe bruscamente la continuità temporale o spaziale, si parla di jump cut, usato spesso in chiave espressiva o sperimentale. Al contrario, esiste anche la tecnica del piano sequenza, che consiste in una lunga inquadratura senza tagli: in questo caso il montaggio è assente, ma la sua scelta è comunque registica e narrativa. Il piano sequenza è spesso usato per aumentare la tensione o immergere completamente lo spettatore nella scena.
Il montaggio non riguarda solo le immagini, ma anche i suoni. Nelle tecniche L-cut e J-cut, l’audio e il video non coincidono perfettamente nel tempo. Nel primo caso (L-cut), l’audio della scena precedente continua anche quando inizia la nuova inquadratura; nel secondo (J-cut), l’audio della scena successiva inizia prima che compaia la nuova immagine. Queste tecniche vengono utilizzate per rendere più fluido il passaggio tra scene e per guidare emotivamente il pubblico.
Il ritmo del montaggio può essere rapido o lento, a seconda del tono della scena. Scene d’azione spesso hanno un montaggio serrato, mentre momenti drammatici o contemplativi possono avere un montaggio più dilatato. Il frame rate (numero di fotogrammi al secondo) influenza la fluidità del video e può essere manipolato per creare slow motion o time-lapse, effetti molto utilizzati anche nella post-produzione, ma decisi fin dalla fase di editing.
Anche se lo storyboard viene realizzato prima delle riprese, è uno strumento che aiuta anche in fase di montaggio. Serve infatti a visualizzare già in anticipo la struttura della scena, permettendo al montatore di rispettare la visione del regista e di scegliere le inquadrature più adatte al racconto.