Il Contest dedicato all'orientamento universitario in collaborazione con la Laba di Firenze. Allenati con le Battle Quiz, esplora i contenuti e preparati allo Start di questo contest, che prenderà vita con i Global Quiz e i Talk Quiz dal 16 febbraio 2026!
Categoria:
Educational
Adatto a:
Studenti delle Scuole
Inizio: 01/10/2025 Fine: 31/05/2026
Dal punto di vista della regia, la differenza tra un film a colori e uno in bianco e nero non è solo estetica. I film in bianco e nero pongono maggiore enfasi su contrasti, luci e ombre, permettendo al regista e al direttore della fotografia di giocare con composizioni più simboliche o teatrali. Il colore, invece, può influenzare profondamente l’atmosfera emotiva: tonalità calde evocano intimità, fredde trasmettono distanza o tensione. La scelta dipende dal messaggio, dall’epoca da ricreare e dal linguaggio visivo desiderato.
L’establishing shot è un’inquadratura iniziale, spesso larga, che mostra dove si svolge l’azione: una città, una stanza, un paesaggio. Serve a orientare lo spettatore e contestualizzare la scena.
Il quarto muro è la “barriera invisibile” tra attori e spettatori. Quando un personaggio si rivolge direttamente alla camera, rompendo il quarto muro, si crea un dialogo diretto col pubblico, rompendo la finzione narrativa.
Il cinéma vérité è un approccio documentaristico al cinema, nato in Francia, che cerca di catturare la realtà con il minimo intervento possibile. Camera a mano, luce naturale, improvvisazione degli attori: tutto punta a una rappresentazione autentica e cruda, quasi “rubata” al quotidiano. È spesso usato anche nel cinema di fiction per aumentare il senso di realismo.
Il rapporto d’aspetto è la proporzione tra larghezza e altezza dell’immagine. Ad esempio, il formato 16:9 è usato in TV e video moderni, mentre il 2.35:1 è tipico del cinema widescreen. Cambiare rapporto d’aspetto modifica la composizione delle inquadrature e l’esperienza visiva dello spettatore.
Un obiettivo grandangolare ha un’ampia apertura visiva e distorce leggermente i bordi dell’immagine. È ideale per riprese in spazi stretti o per enfatizzare profondità e prospettiva. Un teleobiettivo, al contrario, “schiaccia” le distanze e isola il soggetto dallo sfondo.
La scelta tra i due modifica radicalmente la percezione visiva e narrativa di una scena.
La temperatura colore si misura in Kelvin e indica la tonalità della luce: una candela ha luce calda (2000K), il sole a mezzogiorno ha luce fredda (5500K). Il bilanciamento del bianco in una videocamera serve a “correggere” i colori in base alla luce presente, rendendo il bianco realistico e evitando dominanti gialle o bluastre.
La profondità di campo è la porzione dell’immagine che risulta nitida: può essere profonda (tutto a fuoco) o ridotta (solo il soggetto a fuoco). È influenzata da apertura del diaframma, distanza dal soggetto e tipo di obiettivo.
Il rapporto di contrasto è la differenza tra le aree più chiare e più scure dell’immagine. Un alto contrasto genera immagini intense e drammatiche, un basso contrasto trasmette morbidezza e naturalezza.
L’illuminazione a tre punti è uno schema classico composto da: luce chiave (principale), luce di riempimento (per le ombre) e controluce (per separare il soggetto dallo sfondo).
Il flare è un effetto ottico che si verifica quando una luce intensa colpisce l’obiettivo, creando aloni o riflessi. A volte è usato volutamente per dare un tocco artistico o realistico.
L’esposimetro misura la luce presente sulla scena per aiutare a regolare l’esposizione (luminosità). Un filtro ND (Neutral Density) riduce la quantità di luce che entra nell’obiettivo senza alterare i colori. Serve per girare a diaframmi aperti anche in pieno giorno, ottenendo sfondi sfocati e profondità di campo ridotta.
Un carrello è un dispositivo su cui è montata la macchina da presa per realizzare movimenti fluidi su binari.
La ripresa handheld (a mano libera) crea un effetto più “vivo”, spesso usato per trasmettere tensione o realismo.
Il time-lapse comprime il tempo: mostra in pochi secondi un tramonto o un’intera giornata.
Lo slow motion rallenta l’azione, enfatizzando un gesto o un momento importante.
Il rolling shutter è un effetto indesiderato causato da alcune videocamere digitali: durante movimenti rapidi, le linee verticali appaiono inclinate.
Il frame rate è il numero di fotogrammi al secondo (fps) con cui viene registrato un video. Il cinema usa spesso 24 fps per un effetto naturale; 60 fps rendono il movimento più fluido, ma anche più “digitale”. Cambiare il frame rate influisce su ritmo, stile e percezione del video.