Il Contest dedicato all'orientamento universitario in collaborazione con la Laba di Firenze. Allenati con le Battle Quiz, esplora i contenuti e preparati allo Start di questo contest, che prenderà vita con i Global Quiz e i Talk Quiz dal 16 febbraio 2026!
Categoria:
Educational
Adatto a:
Studenti delle Scuole
Inizio: 01/10/2025 Fine: 31/05/2026
La pittura digitale è una forma d’arte che utilizza dispositivi tecnologici per creare immagini simili a quelle realizzate con tecniche tradizionali. Gli strumenti principali sono il computer, una tavoletta grafica e software dedicati. Tra i più diffusi troviamo Adobe Photoshop, Procreate (molto usato su iPad) e Corel Painter.
Questi programmi simulano pennelli, colori e texture, permettendo agli artisti di lavorare in modo fluido e sperimentale, con il vantaggio di poter annullare, modificare e salvare versioni multiple dello stesso lavoro.
La tavoletta grafica è un dispositivo che permette di disegnare a mano libera su una superficie sensibile alla pressione, che trasmette il tratto al monitor. Alcune tavolette hanno uno schermo integrato (come le Wacom Cintiq o le Huion Kamvas), altre no, ma tutte offrono un’esperienza naturale simile al disegno su carta.
La sensibilità alla pressione e all'inclinazione consente di ottenere effetti molto realistici, adattando ogni tratto come se si usasse un vero pennello o una matita.
Il digital painting è una disciplina completa, con tecniche proprie: si lavora a livelli sovrapposti, si usano texture digitali, maschere, livelli di fusione.
Gli stili spaziano dal realismo fotografico al fumetto, dal concept art (per videogiochi e cinema) all’illustrazione editoriale. La libertà offerta dal mezzo consente di sperimentare senza i limiti fisici dei materiali, favorendo la nascita di nuove estetiche ibride tra pittura, grafica e animazione.
Le opere multimediali combinano più linguaggi espressivi: immagine, suono, movimento. Un artista visivo può animare un dipinto, inserire effetti sonori o elementi interattivi per coinvolgere il pubblico.
Programmi come After Effects o ambienti di sviluppo come TouchDesigner permettono di trasformare un quadro in una narrazione dinamica. L’interattività apre la strada a installazioni dove lo spettatore diventa parte attiva dell’opera.
Con la realtà aumentata (AR), è possibile sovrapporre elementi digitali al mondo reale usando uno smartphone o un visore. Con la realtà virtuale (VR), invece, si crea un ambiente immersivo a 360° in cui l’utente può muoversi ed esplorare.
Artisti contemporanei utilizzano AR e VR per trasformare le gallerie in esperienze sensoriali totali, per realizzare mostre “invisibili” visibili solo tramite app, o per immergere lo spettatore dentro l’opera stessa.
La manipolazione digitale delle immagini comprende ritocchi, modifiche e trasformazioni che agiscono su colore, forma, texture e composizione. In Photoshop si può cambiare lo sfondo, clonare elementi, correggere difetti.
Procreate offre pennelli personalizzabili e una timeline per creare animazioni, mentre Clip Studio Paint è particolarmente amato da fumettisti e illustratori. Ogni software ha strumenti specifici, ma tutti permettono una gestione avanzata dei livelli, maschere e pennelli.
Disegnare a mano e disegnare in digitale non sono in contrapposizione: si completano. Il disegno manuale sviluppa sensibilità, coordinazione e spontaneità, mentre il digitale permette flessibilità, velocità e infinite possibilità di modifica.
Molti artisti iniziano con uno schizzo su carta, poi lo scansionano e lo completano in digitale. Altri lavorano direttamente con la tavoletta. La padronanza di entrambi i linguaggi apre molte più opportunità creative e professionali.
Le installazioni multimediali combinano pittura, scultura, suono, luce, video, interazione. Possono occupare spazi fisici o virtuali e spesso coinvolgono lo spettatore in prima persona.
Grazie a sensori, software e schermi, l’arte interattiva rompe la barriera tra autore e pubblico: l’opera si modifica a seconda dei movimenti, dei suoni o delle scelte del visitatore. Questo approccio spinge l’arte contemporanea verso nuovi confini esperienziali.