Il contest tematico per la lotta al Bullismo e Cyberbullismo rivolto agli studenti delle scuole superiori di tutta Italia.
Categoria:
Educational
Adatto a:
Studenti delle Scuole
Inizio: 03/02/2025 Fine: 09/02/2025
Il bullismo è un fenomeno complesso che coinvolge diversi attori. I protagonisti principali sono il bullo e la vittima, ma attorno a loro si muovono altri ruoli chiave:
Il Bullo è il soggetto forte che commette atti di violenza e aggressione. Le ragioni che lo spingono a comportarsi in questo modo possono essere varie, tra cui il desiderio di sentirsi potente, la gestione di emozioni negative come la rabbia o la paura, la pressione dai coetanei o problemi di autostima. Alcuni bulli potrebbero aver subito bullismo o violenza in passato. Quando vengono scoperti, tendono a negare le loro azioni e ad assumere un atteggiamento di vittimismo per evitare responsabilità.
La Vittima, d'altro canto, è il soggetto debole che subisce le aggressioni senza riuscire a difendersi adeguatamente. Le vittime del bullismo spesso sono bambini insicuri, propensi ad acconsentire alle richieste altrui e incapaci di resistere alla violenza. Tuttavia, solo il 20% degli episodi di bullismo viene denunciato, poiché le vittime temono di sembrare deboli o peggiorare la situazione.
Altri ruoli importanti includono:
L'Esterno: Questo è un osservatore indifferente che ignora gli eventi circostanti.
Il Difensore: È colui che interviene per proteggere la vittima e porre fine all'aggressione.
Il Sostenitore: Sostiene il bullo e mortifica la vittima, oppure assiste passivamente alla scena.
L'Aiutante o Assistente: Questa figura blocca fisicamente la vittima per permettere al bullo di agire.
I ragazzi possono fare i bulli per differenti ragioni:
· per sentirsi potenti e avere il controllo della situazione e stabilire un dominio sociale;
· per affrontare sentimenti di rabbia o paura;
· per assecondare la pressione dei pari;
· perché hanno poche competenze sociali e capacità di autocontrollo;
· per affrontare problemi di autostima e fiducia;
· perché sono stati essi stessi vittime di bullismo o di violenza.
I ragazzi che scelgono di fare i bulli esibiscono un livello di rabbia e di aggressività che sentono di dover scaricare su altri, scelti per la loro vulnerabilità, vera o apparente.
Quando scoperti, i bulli negano e contrattaccano fingendo vittimismo, e così provano ad evadere, spesso con successo, le proprie responsabilità.
Domande essenziali dovrebbero essere: perché questo bambino o ragazzo è così aggressivo?; Perché non ha imparato a stare con gli atri senza usare la violenza?
E’ importante capire che genere di bullo abbiamo dinanzi per scegliere quale strategia utilizzare.
Il nostro bullo potrebbe, tra le tante ragioni del suo agire, essere:
Frustrato: una difficoltà che non è stata identificata potrebbe essere alla base di questa frustrazione. Un problema come la dislessia, la sordità, l’autismo, o una qualche difficoltà di apprendimento, che non gli consente né di vivere la scuola, né di rendere scolasticamente, come vorrebbe, potrebbe, o gli sia richiesto. Potrebbe combattere la frustrazione con il senso di potere che gli dà l’essere bullo.
A sua volta una vittima di bullismo. Anche essere bulli è cosa che si impara. In un ambiente in cui gli adulti falliscono in modo continuativo nel loro ruolo, potrebbe essere un modo di sopravvivere.
A corto di modelli comportamentali familiari da seguire, perché poveri o inesistenti. E’ difficile imparare le regole del comportamento o maturare un’intelligenza emotiva da autodidatti.
Abusato in famiglia, ed esprimere la sua rabbia nel bullismo.
Trascurato, o deprivato, tanto che il suo sviluppo comportamentale ed emotivo ha subito un ritardo.
Influenzato negativamente: perché, ad esempio ha frequentato, o frequenta, cattive compagnie di pari.
Affetto da un disordine di comportamento che può essere precursore di comportamenti antisociali, o disordini della personalità.
Tranne che nell’ultimo caso – in cui la professionalità richiesta è diversa -, ogni scuola ha il dovere di intervenire, e deve avere gli strumenti per farlo, con una strategia educativa adeguata.
Il bullo seleziona la sua vittima con attenzione, spesso basandosi su alcune caratteristiche specifiche. Di solito, il bullo sceglie una vittima che:
La vittima, d'altra parte, spesso sviluppa sentimenti complessi. Da un lato, può provare rabbia verso i genitori, gli insegnanti e i compagni di classe, perché sente che non riconoscono la sua difficoltà nel reagire al bullismo. Dall'altro lato, può sentirsi in qualche modo responsabile per il bullismo.
Le caratteristiche comuni di una vittima includono:
È importante riconoscere le emozioni che una vittima può sperimentare, tra cui rabbia, vergogna, colpa e paura. Questi sentimenti spesso impediscono alla vittima di parlare del bullismo con gli altri e di chiedere aiuto. L'isolamento emotivo può portare a un generale isolamento sociale e limitare la capacità della vittima di assumere responsabilità, stabilire relazioni interpersonali e condurre una vita soddisfacente in futuro.
Le statistiche recenti ci mostrano che le vittime di bullismo variano nelle diverse fasce d'età.
Le vittime di bullismo solitamente mostrano tratti di personalità specifici. Sono spesso fisicamente più deboli dei bulli e possono essere sopra la media dal punto di vista scolastico. Possono essere considerati diversi dagli altri, anche se il concetto di "diversità" è relativo. Queste vittime sono spesso sensibili, indipendenti e in grado di comunicare efficacemente con gli adulti.
Tuttavia, possono anche:
Nonostante spesso le vittime siano etichettate come deboli e inadeguate, è importante sottolineare che il vero problema risiede nel comportamento dei bulli stessi. Se questi non agissero da bulli, non ci sarebbe bisogno di identificare vittime.
La maggior parte degli studenti non è attivamente coinvolta nel bullismo, né come bulli né come vittime. Benché siano consapevoli che il bullismo sia sbagliato, tendono a rimanere spettatori in silenzio, a meno che non vengano coinvolti direttamente o persuasi a intervenire. Questo atteggiamento li porta, involontariamente, a essere complici del fenomeno.
Le ragioni possono variare notevolmente, come ad esempio per l'aspetto fisico, come essere magri o grassi, alti o bassi, per differenze culturali, per il modo in cui ci si veste o semplicemente perché si è più tranquilli o si indossano occhiali, orecchie grandi o piccole, o denti sporgenti. In realtà, qualsiasi motivo viene utilizzato come pretesto per bullizzare qualcuno, ma è importante capire che tali motivi sono irrilevanti.
Il bersaglio diventa semplicemente un oggetto su cui sfogare l'aggressività. Ad esempio, se il motivo è l'aspetto fisico, dimagrire non risolverà il problema, poiché il vero problema è l'aggressività del bullo.
"Ogni studente ha il diritto di frequentare una scuola sicura e la responsabilità di fermare il bullismo."