Riapertura scuole. Qualche consiglio utile su come stimolare l'attenzione degli studenti e aumentare il livello di interazione (e farli imparare davvero)

 

Coinvolgere gli studenti è diventata ormai un'impresa, più che un lavoro.

 

In questi ultimi anni i docenti hanno preso consapevolezza e si sono resi conto di combattere una lotta impari, trovandosi di fronte ragazzi e ragazze insofferenti verso le forme di educazione tradizionale, giudicate (forse non a torto) obsolete e infruttuose. Basta dare uno sguardo alle statistiche e agli articoli in tema per rendersi conto di quanto sia difficile, ma al tempo stesso fondamentale, riuscire a coinvolgere gli studenti e farli imparare. Le cause dell'attuale scenario sono molteplici e correlate fra loro: in linea generale possiamo affermare che, rispetto a una volta, la figura del maestro ha perso potere e autorità, mentre i giovani sono diventati, se così vogliamo definirli, più ribelli, indisposti e distratti.

Ma questa potrebbe suonare come una lettura superficiale. A ben guardare, il problema vero sembra risiedere nel “sistema” di insegnamento stesso, legato a logiche anacronistiche, incapaci di produrre uno stimolo reale nello studente. Domandiamoci ad esempio perché, secondo una ricerca condotta dall'azienda Deloitte e ripresa da Orizzontescuola, uno studente su tre crede che lo studio e la scuola siano inutili. Cosa impareranno questi giovani una volta usciti dall'istituto se loro per primi non credono in ciò che fanno? Immaginiamo che ognuno possa rispondere. In un quadro così drammatico bisogna fare subito qualcosa, puntando a coinvolgere e motivare gli studenti, riconoscendo il loro merito e premiando i loro sforzi al di là del semplice voto. Ecco qualche consiglio per correre ai ripari:

 

Combattere la noia e rompere gli schemi

A scuola si sta seduti davanti a un banco, si legge dai libri e si ripete davanti alla lavagna. Questo ci hanno insegnato, ma non per forza deve funzionare così in eterno. Rompere di tanto in tanto gli schemi potrebbe aiutare a sbloccare anche lo studente più svogliato: provate a uscire in giardino quando il tempo lo permette e noterete all'istante come lo spazio esterno porti benefici significativi a ogni livello. La scuola non ha un cortile? Allora basta spostare le sedie creando un cerchio e iniziare la lezione seduti come gli altri studenti. Per interrompere la spirale della noia, a volte, è sufficiente un piccolo sforzo.

 

Declinare la materia secondo gli interessi di ciascuno

Ogni studente è diverso e nutre interessi specifici, che variano in base all'età, al background, ai gusti personali. Insegnare a tutti la stessa materia non è per forza la strategia migliore. Basterebbe magari dedicare qualche ora alla conoscenza degli hobby e delle abitudini degli studenti e riflettere su come le nozioni inerenti alla storia, alla geografia o all'italiano potrebbero essere personalizzate. Una lezione di italiano in stile rap, un test di matematica con gli scacchi o un approfondimento di geografia basato sulla pittura sono solo alcune idee per coinvolgere studenti di solito più restii a partecipare.

 

Utilizzare telefonini, tablet e PC per insegnare

Vietare l'uso dei telefonici o di altri device in classe è una delle più grandi ipocrisie contemporanee. Certo, sarebbe inconcepibile permettere allo studente di farsi gli affari propri durante la lezione (cosa che del resto succede già senza tanto scandalo), ma non per questo bisogna mettere al bando il telefonino, il tablet o il PC senza soffermarsi sul loro potenziale. Come insegnante, si ha il dovere non di punire, ma di rendere lo studente consapevole dei rischi e dei vantaggi di uno strumento. Un'idea potrebbe essere lanciare una sfida in cui invitare gli studenti, cellulare alla mano, a completare una ricerca su un determinato argomento. Il coinvolgimento potrebbe schizzare alle stelle in meno di un minuto, trasformando l'ennesimo tentativo di lezione fallito in un'occasione per imparare con profitto.

 

Organizzare contest e quiz tematici

E veniamo all'ultimo dei suggerimenti per coinvolgere gli studenti. Avrete forse sentito parlare di contest come il "Cervellone Quiz Game" o come "High School Game". Si tratta di quiz multimediali interattivi a cui partecipano classi e scuole superiori: intere giornate, singole serate o week end che incentivano al confronto, al gioco di squadra, alla (sana) competizione, alla socializzazione tra studenti. Quiz tematici e concorsi di questo genere rappresentano per gli studenti opportunità non solo di vincere premi significativi, come buoni e viaggi per tutta la classe, ma anche di cambiare in maniera radicale la percezione della scuola, tornando a credere in una forma di apprendimento efficace, proficua e divertente. Qualunque insegnante può proporre alla propria scuola un contest: perché non provare?