Il contest tematico per dire "basta" alla violenza sulle donne.
Categoria:
Educational
Adatto a:
Studenti delle Scuole
Inizio: 03/03/2025 Fine: 09/03/2025
Porre fine alla violenza contro le donne riguarda tutti, nessuno deve voltarsi dall’altra parte pensando che la questione non sia direttamente di interesse personale.
UN Women, l'ente sovranazionale delle Nazioni Unite che si occupa della tutela e dell'empowerment femminile, indica quindi 10 modi in cui agire.
Tutti possiamo trasformarci da semplici cittadini ad attivisti. Basta poco per fare la differenza.
Perché la fine della violenza contro le donne non è una cosa che riguarda solo le donne, ma è affare di tutti.
Quando una donna decide di condividere la sua esperienza di violenza, sta compiendo il primo passo per porre fine al ciclo di abusi. È fondamentale per tutti noi fornirle uno spazio sicuro in cui possa parlare liberamente e sentirsi ascoltata. È importante tenere a mente che quando si discute di casi di violenza sessuale, non ha alcuna importanza la sobrietà, i vestiti o la sessualità della vittima.
L'autore del reato è l'unico responsabile dell'aggressione e deve assumersi la piena responsabilità delle sue azioni. Dobbiamo evitare di colpevolizzare le vittime e sforzarci al massimo per contrastare l'idea che spetti alle donne evitare situazioni tradizionalmente considerate "pericolose".
Tutti noi siamo responsabili di garantire che le vittime ottengano giustizia, perché potremmo trovarci nella loro stessa situazione un giorno. Mai più dire: "Perché non sei scappata? Perché non hai fatto niente?". Piuttosto diciamo: "Ti ascolto. Ti credo. Sono qui con te."
I modelli che offriamo alle giovani generazioni influenzano la loro percezione del genere, del rispetto e dei diritti umani.
Dobbiamo iniziare precocemente le conversazioni sui ruoli di genere e sfidare le tradizionali assegnazioni di caratteristiche a uomini e donne.
Dobbiamo mettere in evidenza gli stereotipi che i bambini incontrano frequentemente, nei media, a scuola e nella vita di tutti i giorni, insegnando loro che essere diversi è positivo.
Dobbiamo promuovere una cultura basata sull'accettazione e l'inclusione.
Dobbiamo discutere con loro di consenso, autonomia corporea e responsabilità, ascoltando anche le loro esperienze del mondo.
Dobbiamo istruirli fin da piccoli sui diritti delle donne.
I servizi per le vittime di violenza di genere sono essenziali. Ciò significa che case rifugio, centri antiviolenza, linee telefoniche di assistenza e servizi di consulenza devono essere facilmente accessibili e disponibili per chiunque ne abbia bisogno.
Il consenso entusiastico e volontario è essenziale per garantire che non vi siano situazioni di violenza sessuale.
Frasi come "Pareva volesse" o "Chiaramente era d'accordo" cercano di offuscare i confini del consenso sessuale, scaricando la colpa sulle vittime e fornendo scuse agli autori dei reati.
Il consenso non ammette ambiguità: deve essere entusiastico, senza esitazioni né costrizioni.
Deve essere reversibile.
Il silenzio non equivale al consenso, il flirt non equivale al consenso, la minigonna non equivale al consenso, il "forse" non equivale al consenso.
Esistono numerose forme di abuso, ognuna delle quali può avere gravi conseguenze fisiche ed emotive.
Tra le più subdole ci sono il controllo del partner sul cellulare,
il divieto di uscire senza il partner o di vedere amici,
l'obbligo di rispondere sempre e immediatamente a ogni chiamata o messaggio del partner,
il controllo delle spese, la limitazione dell'indipendenza finanziaria, gli insulti riguardo all'aspetto fisico o emotivo ("Sei grassa!", "Non capisci nulla!", "Sei buona solo a fare figli"...).
Se sei vittima di uno o più di questi comportamenti, o conosci qualcuno che li subisce, non aspettare un istante in più e denuncia: meriti sicurezza e supporto.
La violenza contro le donne costituisce una grave violazione dei diritti umani e persiste da decenni.
Sebbene sia diffusa, non è inevitabile a meno che non rimaniamo in silenzio.
Mostriamo solidarietà alle vittime e la nostra posizione nella lotta per i diritti delle donne scrivendo post sull'argomento, condividendo sui social media banner informativi o utilizzando filtri facciali creati dalle Nazioni Unite per sensibilizzare la comunità e diffondere la voce.
Utilizziamo gli hashtag #orangetheworld, #16Days e #GenerationEquality per avviare conversazioni sulla violenza di genere.
La cultura dello stupro è un ambiente sociale che normalizza e giustifica la violenza sessuale ed è alimentata dalle persistenti disuguaglianze di genere e dagli atteggiamenti riguardo al genere e alla sessualità.
Riconoscerla è il primo passo per smantellare questa cultura dannosa.
Ogni giorno abbiamo l'opportunità di esaminare i nostri comportamenti e le nostre convinzioni alla ricerca di pregiudizi che permettono alla cultura dello stupro di persistere.
Cominciamo da noi stessi: riflettiamo su come definiamo la mascolinità e la femminilità e su come i pregiudizi e gli stereotipi influenzano le nostre opinioni. Dall'atteggiamento verso le identità di genere alle politiche che supportiamo nelle nostre comunità, ciascuno di noi può contribuire a combattere la cultura dello stupro.
Diamo il nostro sostegno alle organizzazioni locali e nazionali che danno voce alle donne, supportano le vittime e promuovono l'accettazione di tutte le identità di genere e orientamenti sessuali.
La violenza può manifestarsi in diverse forme, inclusa la molestia sessuale sul luogo di lavoro o negli spazi pubblici.
Dobbiamo prendere una posizione, intervenendo con fermezza quando assistiamo a comportamenti inappropriati come commenti sessuali, battute sessiste o fischi di approvazione.
Dobbiamo creare un ambiente sicuro per tutti, incoraggiando i nostri conoscenti a riflettere sul loro comportamento e a intervenire quando qualcuno supera i limiti.
Dobbiamo anche garantire alle vittime il sostegno di cui hanno bisogno, ascoltandole e offrendo assistenza.
Per affrontare efficacemente la violenza di genere, è essenziale comprendere appieno la portata del problema.
La raccolta di dati accurati è fondamentale per sviluppare misure di prevenzione efficaci e fornire il giusto supporto alle vittime.
Durante la pandemia di Covid-19, è diventato ancora più evidente il bisogno di dati sensibili per comprendere appieno la violenza di genere.
Attraverso azioni collettive, possiamo esortare il governo ad investire nella raccolta di dati sulla violenza di genere.